martedì 12 giugno 2012

Someone saved my life tonight

Someone saved my life tonight


Ieri il caro Biagio l'Orientale mi ha espresso il suo rammarico dal momento che, avendo finito di leggere la produzione poetica del Pavese, non ha più nulla di deprimente con cui dilettarsi. Gli ho consigliato l'ultimo Montale, ma non è questo punto. Mi ha fatto riflettere. Mi ha fatto pensare a quanto ci sia bisogno di legger cose tristi, a volte, per essere felici. E' un fatto di puro egoismo. Leggo di uno che è costretto a vivere dividendosi il formaggio marcio coi ratti della strada e sorrido: meno male che non sono io. E' come quella canzone di Checco Zalone sulle note di "Meno male che Silvio c'è", si chiama "Meno male che non è a me" e rappresenta in fondo una filosofia di vita interessante. Se poi ci capita di sentirci depressi quanto quelli di cui leggiamo le gesta, possiamo sempre consolarci col "mal comune mezzo gaudio". In ogni caso leggere cose deprimenti ci fa stare meglio. E' un consiglio per il futuro, un ricostituente, una medicina da prendere con regolarità per aiutare il proprio bioritmo quotidiano. Perchè preoccuparsi? Tutto andrà per il meglio e, come disse Adriano Galliani dopo una sconfitta contro il Torino, "si può sempre peggiorare", perciò su col morale. Spariamoci qualche bel verso di qualche esistenzialista francese e, se proprio non riusciamo a migliorare, almeno sforziamoci di scrivere dei nostri cattivi pensieri. Potremmo salvare la vita di chi, un giorno li leggerà pensando "io devo essere felice, perchè questo qui stava cinquemila volte peggio di me".
Basta così poco per fare del bene a volte.

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