venerdì 16 novembre 2012

Il signore dell'ignoto

Il signore dell'ignoto




Proprio ieri un amico mi esprimeva la sua strana inquietudine riguardo ad una particolare persona: trattasi di un tale M.O. il quale, secondo l'amico, gli appariva sempre e comunque in situazioni inaspettate e un filo imbarazzanti. Esempio: il nostro si trova catapultato, per caso, dentro ad un locale, insieme ad una compagnia da lui poco conosciuta...si dà un'occhiata attorno e chi spunta? Proprio M.O. che lo abbranca e lo coinvolge in una discussione poco desiderata. Altro esempio: il nostro si trova ad una cena con i compagni di facoltà...purtroppo non è dell'umore giusto e quindi sta un po' giù. Al luogo dell'appuntamento ci sono tutti i fisici e... M.O. che fisico non è, ma è presente, e ancora una volta lo saluta calorosamente e lo abbraccia come se si conoscessero da ottant'anni(forse ignorando che il nostro prova un malcelato fastidio). Potrei andare avanti a lungo con gli esempi, ma non voglio annoiarvi. Dopo che mi fu espresso per la prima volta il problema, non pensai subito a quale potesse essere il perchè della cosa. Ora ci sono arrivato. La risposta, benchè inaspettata, a ben vedere può essere una sola. M.O. non esiste. Facile. E' semplicemente una proiezione del pensiero altrui. Più che "non esiste" direi "esiste solamente in quanto è pensato dagli altri" e, in particolare, dal nostro amico. Molti elementi avvalorano questa ipotesi: ogni volta che lo si incontra M.O è con una compagnia diversa(si direbbe che non sta mai due volte con la stessa persona) e, tuttavia, non interagisce con tale compagnia. L'altro giorno al locale era ad un tavolo insieme ad altre dieci persone, ma quando siamo entrati era già voltato verso la porta, come fosse pronto a rivolgersi verso il nostro, come se sapesse che lui sarebbe entrato. Inquietante? Forse, ma vero. Oppure, quando si incontra una persona per caso cosa si fa? Le solite cose: si chiede come va, la si invita a sedere con voi se siete in un bar, si parla del più e del meno. Invece M.O. no. Lui ,se lo incontrerete, vi parlerà dell'ultima cosa che vorreste sentirvi dire. Se siete giù per una prova intermedia andata male, lui vi parlerà della sua nuova teoria quantistica che dimostra il perchè dei vostri errori. Se la vostra squadra del cuore sta giocando in quel momento e perdendo 3 a 0 lui vi fornirà le prove tecnico-tattiche del perchè l'allenatore ha sbagliato formazione e del perchè la mezz'ala sinistra non doveva convergere verso il centro ma girare verso l'esterno. Se avete male allo stomaco per via di una pizza non ben cotta, lui vi comunicherà che ,quella mattina, ha fatto colazione con pomodori acidi ,budino alla vaniglia e alici marinate. Perchè lo fa, direte voi. Ma è presto detto: lui deve dare voce all'inquietudine che avete dentro in quel momento, vi deve spingere a superarla, oppure vi deve spingere nel baratro più nero. La presenza di M.O. è come una testimonianza della propria inadeguatezza in una determinata situazione. Se vi sentite a disagio pensate "ecco, adesso arriverà lui"...e lui arriverà, puntualissimo, anche se siete appesi ad una parete del karakorum, e magari vi spiegherà che avete comprato corde e moschettoni di marca scadente. Ovviamente non funziona per tutti. Solo certe persone hanno il  potere di vederlo e di subirlo. Se io lo vedo per caso, lui mi ignorerà, anzi, non mi guarderà neanche. Non sono io il suo obbiettivo. Per me lui poteva anche non esistere. Se invece un fisico o un matematico lo incontrerà, sarà per sua sfortuna. M.O. ha tutti gli attributi per essere la nemesi dello scienziato. E' informatico(che sarebbe come dire, dal punto di vista di un matematico/fisico, la regressione della scienza matematica a livello di pura applicazione tecnica), pare conoscere tutti, anche chi non conosce lui(e ,si sa, gli scienziati con la socialità non vanno d'accordo). E' un quadro difficile da ricostruire, ma una volta fatto, è semplicemente lampante. Il dado è tratto. Solo una cosa mi sfugge: se per il mio amico la nemesi è M.O. , quale sarà la mia nemesi? Chi mi apparirà nei momenti più indesiderati? Chi sarà pronto a sbattermi in faccia quello che non sono e quello che vorrei essere? Qualche dubbio ce l'ho, ma preferisco non esternarlo. Chè non voglio problemi in casa...

giovedì 15 novembre 2012

Musica...

Un saluto a Biagio l'Orientale, che non apprezza i miei gusti in fatto di musica...ecco un assaggio di una canzone che considero un capolavoro, rivisitata in maniera a dir poco stramba...

http://www.youtube.com/watch?v=5tZY26Iem1I

sabato 10 novembre 2012

Citazioni, parte III


Famiglia



Famiglia , una voce, gli specchi
Su rosa confetti
Una macchia.
Caffè.
E ascolta se stessa un po’ piano
Il richiamo del branco
La mano
Protesa a rimettere il ciucciò al bebè.
Fra gli occhi diversi l’uguale
Cadaveri di un lupanare
La figlia la guarda, s’è persa
L’oracolo il padre la piange e se sa che l’amore non serve nel giorno che accora
E chi crede lo sente quel piangere piano sul prato già verde d’inverno,
alle sei
sull’alba che incombe
 e sorride anche lei.