Famiglia
Famiglia , una voce, gli specchi
Su rosa confetti
Una macchia.
Caffè.
E ascolta se stessa un po’ piano
Il richiamo del branco
La mano
Protesa a rimettere il ciucciò al bebè.
Fra gli occhi diversi l’uguale
Cadaveri di un lupanare
La figlia la guarda, s’è persa
L’oracolo il padre la piange e se sa che l’amore non serve
nel giorno che accora
E chi crede lo sente quel piangere piano sul prato già verde
d’inverno,
alle sei
sull’alba che incombe
e sorride anche lei.
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