domenica 1 luglio 2012

Corsi e ricorsi

Corsi e ricorsi




L'Italia ha perso: chissà che aveva scommesso Buffon su questa partita?

Ok, dopo questo inizio leggermente piccante e anche piuttosto spiacevole, passiamo al pezzo vero e proprio. In realtà sulla partita in sé non c'è molto da dire. Quello che in realtà vorrei raccontare è una storia di qualche anno fa, pochi a dire il vero, che mi è tornata alla mente proprio stasera,guardando la finale. Sarà una storia un po' di parte, lo ammetto ,quindi se vi stancherete di leggere lo posso capire, ma per una sera voglio concedermi un po' di faziosità. 
Avete visto i giocatori della Spagna? Avete visto quel centrocampo? Busquets, Xavi, Iniesta? E l'attacco? Pedro lo avete visto(è entrato a metà del secondo tempo)? E Piquè in difesa? Giocavano a fare i geometri in campo, erano bellissimi da vedere. Non sbagliavano mai. Erano perfetti. Sapete dove giocano tutti loro? Facile, al Barcellona. E se avete visto una partita del Barcellona(magari non di quest'anno, ma certamente dell'anno e anche prima) avrete capito da dove la Spagna, fin dall'europeo del 2008, ha imparato il suo modo di giocare. Schemi esattamente uguali, o molto simili. Sono stati imbattibili nel 2008, sono stati imbattibili nel 2010 e lo sono stati anche stasera. Per diversi anni sono parsi seguire una linea di imbattibilità parallela a quella del loro alter ego nella Liga Spagnola: il Barcellona. Quest'anno però il Barcellona l'ha persa la Liga. Allora non è impossibile batterli!  E contro chi hanno perso? Beh, contro l'unica altra squadra decente in Spagna al momento. Il Real Madrid. Ma, voi direte, a noi che cazzo ce ne frega adesso? In realtà c'entra perchè la storia che vorrei raccontarvi ha qualcosa in comune con il Real Madrid che ha battuto il Barcellona che gioca come la Spagna che ci ha asfaltato: l'allenatore. 

Un paio di anni fa era una bella squadra il Barcellona, anzi, era la squadra più forte del mondo. Aveva metà dei giocatori della Spagna di stasera, più Puyol, un certo Ibrahimovic e il mitico Messi. Erano arrivati in semifinale di Champions League battendo quattro a zero l'Arsenal nei quarti, giocando come ha giocato stasera la Spagna. Non perdevano mai. E in semifinale capitarono contro una squadra un po' sfigatella, che non vinceva quella coppa da quarantacinque anni, e che andavano tutti a dire da un po' di anni "in Europa non vinceranno mai". E dopo un quarto d'ora della semifinale di andata quella squadra sfigatella prese gol, proprio come l'Italia ha preso gol stasera, per una disattenzione difensiva. Frittata fatta, e coppa nel cesso. Stasera ho avuto l'impressione che dopo il primo gol la Spagna fosse praticamente certa di vincere la partita, come due anni fa ebbi l'impressione che il Barcellona, dopo quel gol, fosse certo di vincere la partita. 
Non fu proprio così. L'allenatore di quella squadra di sfigati dovette pensare: come facciamo a non far giocare 'sti spagnoli? Facile: basta convincerci che loro ci hanno sottovalutato e cercare di vendergli quella convinzione al prezzo più basso possibile. Anzi, regaliamogliela, e nel frattempo andiamogli addosso.
Pare funzionò: dopo qualche minuto gli sfigati pareggiarono, e da quel momento il grande Barcellona non giocò più. La partita finì 3 a 1, ma c'era ancora il ritorno, e con un due a zero pulito il Barcellona avrebbe passato il turno. Ora, stasera la Spagna ci ha messo nulla a farcene quattro. Cosa potevano essere due gol per quel Barcellona? E cosa potevano essere due gol dal momento che dopo un quarto d'ora gli sfigati si ritrovarono senza un giocatore, espulso per doppia ammonizione(meritata)? Era un gioco da ragazzi. Passaggi e contropassaggi, tic toc tic toc e prima o poi si segna. Oppure no? 
Quella sera non si segnò, o meglio, si segnò a cinque minuti dalla fine il primo gol, e non fu abbastanza. Gli sfigati erano uno in meno, e rimasero tutto il tempo a difendere, e l'allenatore continuava a dire ai suoi: lasciamogli credere di essere i migliori, noi rimaniamo dietro, e non facciamoli fiatare. Funzionò ancora. Gli sfigati con un uomo in meno fecero giocare a torello per un'ora e mezza il Barcellona. C'erano Xavi, Busquets, Pedro, Piquè...ma non fecero due gol, e furono eliminati.
Stasera che l'aria tirava male si è capito fin da subito, e lo ha capito benissimo Tiago Motta, che si è infortunato dopo un secondo dall'entrata in campo. Sarà che lui non gli spagnoli non riesce a giocare, perchè anche in quella semifinale di ritorno, fu lui a farsi espellere dopo un quarto d'ora, lasciando i suoi in dieci.  
Io sono un ammiratore di Prandelli, l'allenatore più signorile che abbiamo avuto dai tempi di Zoff, e spero che rimanga in nazionale. Credo sia stato tutto sommato un buon europeo, abbiamo vinto la doppia sfida(calcistica e politica) con la Germania(vediamo di trarne buoni frutti, soprattutto dalla seconda vittoria).
Alla fin fine, perchè vi ho raccontato questa storia? Che cosa può insegnare? Beh, anzitutto ci insegna che il gioco della Spagna è battibile ma che per batterlo l'Italia deve giocare da Italia(catenaccio, lanci lunghi e difesa ad oltranza sperando nei rigori) e non tentando di passarsi la palla. Ma soprattutto questa storia ci insegna che, nonostante tutto, Jose Mourinho è il più grande allenatore del mondo e, in Italia, ce lo abbiamo avuto solo noi!

P.S: Secondo me se, nell'intervallo fra il primo e il secondo tempo della partita di stasera, avessero fatto arrivare ai giocatori comunicazione dal ministero degli interni che l'intera squadra era coinvolta in indagini per scommesse clandestine e rischiavano tutti qualche anno di galera, avremmo fatto cinque gol in tre minuti e adesso staremmo a festeggiare. Pazienza, son cose della vita.

E sempre forza Inter!

Questo post riflette convinzioni squisitamente personali dell'autore, che possono quindi essere liberamente insultate, denigrate a piacimento da eventuali lettori e commentatori

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