Si erano fatte le nove, Johnny era
in perfetto orario, aveva una sola consegna da fare per quella sera, dopo di
che poteva tornarsene a casa. Salì contento sul motorino ,controllò che il
baule delle pizze fosse bene fissato, lasciò il condominio. Prossima consegna,
nome: Damber, abita qui vicino, che fortuna! Due minuti ed era arrivato, di fronte
a lui un palazzo altissimo e maleodorante, gli scarichi delle fogne proprio
sulla strada, le serrande alle finestre tutte rotte o comunque scassate.
Cercava il citofono: “Damber, Damber, qui non c’è”. Solo caselle vuote ,nessun
nome, in quel palazzo sconosciuti. Premette un tasto a caso,si fece aprire, in
mano aveva una pizza semplice, senza mozzarella, solo pomodoro, non bruciava
più neanche tanto. Speriamo non si arrabbi troppo per la pizza fredda, pensava
Johnny. Come al solito ascensore rotto, e voci e chiasso da tutte le parti, la
luce accesa produceva un calore incredibile, le lampadine penzolanti dal
soffitto dei corridoi. Lesse i nomi di tutte le porte, prima di trovare quello
giusto, al nono piano, Damber, Martha. “Pizza!” disse bussando alla porta, poco
dopo gli aprì una bambina dai capelli castani chiari, pettinati in due trecce
ai lati della testa. “Eccomi, eccomi, scusate” sopraggiunse la madre, lunghi
capelli neri, maglietta e jeans, occhi vispi e pelle quasi scura. Bella,
davvero. Johnny prese i soliti sette soldi e cinquanta, salutò con un sorriso
sincero la bambina, e vide la porta chiudersi di fronte a lui. Iniziava la
strada per il ritorno a casa e, come al solito, Johnny ripensava alle facce che
aveva visto quella sera: il traditore, il puttaniere, la ragazza madre, oddio,
già adulta ma ancora giovane. Sicuramente, rifletteva dispiacendosi, si erano
già dimenticati di lui, dell’uomo delle pizze. Lui violava il segreto delle
loro case, ogni sera entrava nelle loro dimore, ma un solo passo, poi subito
via, un perfetto sconosciuto, invisibile, che ronzava col suo motorino ed
offriva il suo corpo alla città per tre ore, dalle otto alle undici, quando
andava male, altrimenti alle nove e mezza già era sparito. Quella sera di metà
settembre se la prese comoda, osservo le prostitute riempire le strade, le
trovò tutte carine, ne rimase ossessionato come ogni sera. Aveva un problema
Johnny: a volte non si riusciva a dimenticare la gente.
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