domenica 1 aprile 2012

Voto di scambio


Voto di scambio

Con tre voti si possono fare un sacco di cose: si può salvare un governo, si può consacrare la propria vita ad una divinità e si può aumentare non indifferentemente il proprio punteggio d’esame. Potrei parlare del terzo ed ultimo caso, ma si tratta d’università, e c’è Biagio l’Orientale(http://biagiolorientale.blogspot.com/ ve lo ricordo a costo di essere noioso che parla di queste cose molto meglio di me. Potrei allora parlare della seconda ipotesi, ma non ho mai fatto né voto di povertà, né di castità, né di obbedienza(forse però uno me lo affibbieranno ad honorem fra qualche anno).  Non resta scelta: toccherà parlare di politica, ma per evitare torbide rivelazioni e per non fare nomi scottanti, parlerò del luogo ove la politica di oggi nasce, fiorisce, dell’humus nel quale si formano gli Scilipoti di domani: i Licei, ove ogni anno è appuntamento irrinunciabile l’elezione dei rappresentanti d’istituto. Sono stato, nel mio Liceo, rappresentante di classe per ben tre anni, di cui due consecutivi. Non ho però mai voluto tentare l’assalto alla rappresentanza d’istituto. Non avrei avuto speranze. Il primo anno il tizio che venne eletto si fece issare da due sgherri a mo’ di lettiga umana, agitando verso la folla le mani in cui stringeva due foglie di Maria. La sua prima, e unica, azione di quell’anno, fu di proclamare uno sciopero selvaggio finché la dirigenza non avesse fatto disinfestare la scuola piena di topi. Ci fu un picchetto, volarono parole grosse, tipo “Pantegane” , “Zoccole”. Qualcuno asserì di aver visto quelle orride creature divorare un anziano bidello, qualcun altro prese parola durante l’assemblea d’istituto, mostrando orgoglioso una ferita sul mignolo, narrando le proprie gesta a mani nude contro un ratto delle fogne. Quando scoprirono che gli unici abitanti degli scantinati erano dei peluche a forma di topo posizionati all’uopo dal sopraddetto rappresentante, il tizio ferito si giustificò sostenendo che i dentini di plastica del pupazzo erano ben taglienti. Molti furono sospesi, altri dovettero fare mea culpa di fronte al preside. Dell’anziano bidello non si seppe più nulla. Qualcuno dice di averlo visto aggirarsi per il laboratorio di fisica con una lunga coda e con la pelle irsuta. Quell’anno andò così, ma il successivo la scena fu tutta dei “Quattro dell’Ave Maria”, una sorta di lista teodem con soli quattro candidati, che riuscì nell’impresa di raccogliere quattro voti(o forse cinque, non ricordo). Avevano buone speranze di vincere, ma ad un certo punto si misero in testa di proporre al preside una nuova disposizione delle aule. Il preside disse che li avrebbe accontentati, e loro diramarono un comunicato in pergamena con foglia d’oro il cui contenuto potrebbero essere riassunto con un “Chi vola vale, chi vale vola, chi non vola è un vile”. Il giorno dopo il Collegio docenti bocciò in tronco la loro proposta. Vedi, caro Biagio, nella politica non è importante la logica, è importante, per esempio, la pubblicità. E’ importante soprattutto non fidarsi. Te lo dico perché ,credo, tu a volte di fidi troppo di quello che dicono le persone autorevoli. Quel preside era una persona autorevole, come gli scienziati che scrivono gli articoli che leggi. Mai credere troppo a quello che ti dicono.
Sono perfettamente cosciente che questo post non ha né un capo né una coda, ma è ora di pranzo, perdonatemi. La prossima volta inizierò con una citazione di Fabio Volo,di quelle che postano su facebook ogni secondo abbinate ad una immagine del sole calante.  Biagio, un giorno anche la tua scienza sarà ridotta così. E al posto di Fabio Volo ci sarai tu.
Sono cattivo, vero? Però è divertente. Non prendetemi troppo sul serio, semmai lo aveste incautamente fatto.

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