lunedì 11 novembre 2013

Scena del crimine



Oggi su questo blog è stato commesso un delitto. Un post è stato eliminato. Dal sottoscritto, s'intende. Gli inquirenti faranno le loro indagini, ma io passerò oltre perchè se ieri l'occhio era pesante oggi lo è ancor di più, e al posto del caffè c'è del burrocacao al gusto cocco sulle labbra che detto così sembra una cosa schifosa ma in realtà non lo è. Poi devo dire che, per quanto mi riguarda, la convivenza è sacra, e se il coinquilino vuole portare ospiti a casa è liberissimo di farlo. Tuttavia il fatto che negli ultimi dieci giorni abbia visto più spesso la sua fidanzata della mia inizia a suscitarmi una qualche inquietudine. E forse è per questo che ora sono qui: per scacciare l'inquietudine o ,per dirla alla Guccini, perchè in questo modo posso dire "sono". Ma sono cosa? Questa sera, non so, vorrei parlare d'amore. Detta così sembra un po' ambiziosa la cosa, me ne rendo conto, ma, in fondo, se penso all'amore sono costretto a pensare ad un interminabile gioco fra la possibilità del bene e la tendenza al male. E' una rincorsa continua, che nei bambini si spiega con "l'amore non è bello se non è litigarello"; in qualcun altro si spiega con "gli uomini sono ******* e le donne sono *******"; in qualcun altro non si spiega. O meglio, si spiega in maniera troppo ovvia, e quindi disutile. Messo alle strette, dirò che l'amore nasce da un desiderio di libertà. Chi è in pace con se stesso non s'innamorerà mai, chi è chiuso in quel che pensa cercherà la chiave per aprire la porta e liberare i pensieri. Un bacio non è la chiave, ma può essere un buon inizio. Ma allora che vuol dire tendere al male? Per me vuol dire che è difficile fermarsi; libertà genera desiderio di libertà, e il desiderio di libertà allontana da quel che si ha ora e proietta verso quello che, forse, potrebbe aversi domani. Ma è un gioco sporco, è un sogno disonesto, che si nutre di autocompiacimento spesso sfociando nell'inutile pretesa che il sogno possa bastare. E invece non basta. Allora la libertà nell'amore, per sussistere, necessita di una rinuncia a se stessa, almeno parziale. Perché in fondo credo, e forse è una stupidaggine ma ci credo lo stesso, che l'amore altro non sia che sentirsi liberi nella libertà dell'altro. Non c'è amore se un bene non è possibile, ma serve sfuggire all'incantesimo che genera del bene la possibilità estrema, senza fine e senza fini. 
Ecco, ho parlato d'amore, quasi senza nemmeno accorgermene, quasi sussurrando queste parole a una persona che ora vorrei avere con me, per sentirmi più libero. Oggi ho teso al male, ma ho scoperto che il bene è ancora possibile. Finché lo sarà, non avrò bisogno di spiegarmi il mistero della coesistenza dei due elementi. Continuerò a pormi domande, aspetterò un sorriso, e mi fiderò di chi non mi dà risposte, mentre fra le spine della coscienza continuerò a pungermi cercando le ultime sillabe rimaste attaccate, come foglie dai capelli rossicci in pieno autunno: "Io ti amo".

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