lunedì 21 maggio 2012

I socializzatori-Parte II

Bartolini Francesco era seduto nella sua stanza, e nelle cuffiette la musica arrivava a sprazzi. Oppure era lui che certe volte non ascoltava. Avrebbe potuto portare Valentina a fare un viaggio, magari in montagna. Una passeggiata, un pranzo assieme. Alzò il volume della musica. Non sembrava vero. Infatti non lo era. 
Gli incontri al circolo proseguirono, ma Bartolini Francesco, di progressi, ne faceva pochi. Parlavano continuamente. Il terapista li faceva assaggiare nuovi cocktail e ascoltare nuovi pezzi dal DJ, poi faceva raccontare: da quanto tempo non vai in discoteca? Da quanto non esci con un gruppo di almeno dieci persone? Ti capita spesso di avere voglia di rimanere da solo? Perchè vuoi stare da solo? Perchè vuoi avere pochi amici?
Cosa significa essere amici?
Valentina faceva veloci progressi. Dopo due settimane era già riuscita ad andare in discoteca ed aveva rimorchiato due ragazzi. Bartolini Francesco la osservava mentre parlava, radiosa, della sua serata precedente, e tutti applaudivano. Si era tinta i capelli di nero, si era truccata. Lui invece aveva sempre il solito paio di occhiali. E non sorrideva mai. O non voleva farlo. Appena tornava a casa telefonava al suo amico. Come stai? Come va? Niente di nuovo? Parlavano e Bartolini Francesco si sentiva un po' meglio. Iniziò a chiedersi come mai stesse così male. Provò a parlarne col terapista. Quello gli disse che doveva intensificare gli incontri, con una faccia preoccupata. Bartolini Francesco era strano: non era amico di nessuno, non usciva mai con gruppi di più di dieci persone. Forse bisognava avvertire le autorità. Ma sembrava una persona così innocua. Solo troppo sola. E quando si è da soli fin dal principio, è difficile trovar qualcuno disposto a prenderti con sè.
Bartolini Francesco un giorno tornò a casa, e si accorse che in un mese di incontri non aveva nemmeno chiesto a Valentina il numero di cellulare.

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