Anoressia portami via
Non di solo pane vive l’uomo. Lo pensavano anche Gesù di
Nazareth e Maria Antonietta. Hanno fatto entrambi una brutta fine, ma
certamente non sono morti di fame. D’accordo, il primo aveva una costituzione
fisica particolare(fortune genetiche ed ereditarie), ma questo non toglie che
il mangiare non sia poi così importante come si crede. Me ne accorgo quando mi
raccontano che un professore di matematica riesce a stare per più di tre giorni
senza mangiare né bere, cibandosi unicamente di calcoli alla lavagna del suo
ufficio(poi lo ritrovano svenuto e da allora in poi il suo ufficio non ha più
porta, così lo controllano a vista e gli passano il rancio nelle ore giuste).
Me ne accorgo quando per mangiare il biscottino della fortuna al ristorante
cinese mi ritrovo il biglietto con su scritto “Più stabilità nella tua vita
sentimentale”, poi torno a casa ed incomincio a consultare il vocabolario
sperando in qualche virtuosismo semantico che possa levare al biglietto
quell’aura di perfida ironia. Ho deciso: da domani non mangio più. Voglio
sperimentare un nuovo stile di vita(conosco un sardo che voleva dormire quattro
ore a notte di proposito per recuperare un giorno di vita ogni sei giorni.
Perché io non posso provare il digiuno volontario?). Se l’uomo è ciò che mangia
io allora sarò il nulla, e diventerò oggetto di studi per numerosi scienziati,
che mio malgrado saranno tutti maschi(non so perché ma me lo sento). C’è solo
una cosa che mi turba: chissà se questi pensieri li sta avendo anche Biagio
l’Originale? In fondo il matematico è colui che più di ogni altro dovrebbe
avvicinarsi al disprezzo per il cibo terreno. Non è ancora arrivato a quel
punto, ma è sulla buona strada. Per ora ha raggiunto la nullificazione dei
sapori. Qualunque cosa dia un sufficiente apporto di proteine e carboidrati lui
lo mangerà. Non importa se appaia simile al carbone o se si tratti di un
pastiche composto tacchino, mele cotogne e residui di birra nel bicchiere. E’
commestibile? Lo mangio! L’unico residuo di sensibilità alimentare si concretizza
in un’innaturale fobia dei cibi crudi, per cui un ammasso di croste
bruciacchiate risulta ad egli più appetibile di un hamburger cotto normalmente
ma privo di venature nerastre sulla propria superficie. Per il resto, distacco
da qualsiasi idea ,anche lontana, di culinaria bontà. Un’idea interessante che
affascina anche me. Arriveremo davvero tutti ad estrarre proprietà nutrienti
dai cibi per iniettarcele senza curarci del loro essere insapori? Ci
trasformeremo nella civiltà delle flebo? Non lo so, e non posso saperlo. Io sto
ancora scontando la pena per aver cucinato degli involtini primavera due mesi
fa. E’ stata posta una lapide sulla cappa del fornello a memoria dell’eterna
scomparsa dell’aria pulita. Gli involtini erano buoni, ma ho giurato che non avrei
mai più fritto. Si tratta ora solo di estendere il giuramento a tutti gli altri
tipi di cottura. Il digiuno perpetuo, oltre a procurare la simpatie di Marco
Pannella, ha innumerevoli vantaggi, dal punto di vista economico anzitutto. Ma
non finisce qui: quando le nonne vi dicono(ancora a quarantacinque anni) di
pensare ai bambini poveri mentre non volete finire le zucchine bollite, voi
potrete ribattere che sì, ci pensate ai bambini poveri, difatti preferite farle
mangiare a loro le zucchine invece che tenerle per voi(salvo interventi
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: quelle zucchine sono un pericolo per
tutti). Se non vi ho convinto, non preoccupatevi: non ho convinto neanche me.
Stamattina ho pensato che ho proprio un bel fisico, per essere una Donnola.
Peccato che nessuno ci faccia caso. Più mi impegno e meno interesse suscito(non
che non impegnandomi suscitassi un grande interesse, intendiamoci). Nell’attesa
della futuristica civiltà dei senza cibo, io rido di chi non mangia per
rimanere in forma, e m’impegno a non mangiare nel tentativo di diventare
invisibile. Così non attirerò più il disprezzo dei benpensanti e delle
benpensanti. La Donnola rimarrà nell’ombra, ritornerà alle origini, ripartirà
da dove è nata. Troppo lungo questo post. Ora vado a mangiare un boccone,
chissà che questo blocco allo stomaco non se ne vada via! Ah, no, è per
l’ennesimo rifiuto ricevuto. Vabbè però io ho fame lo stesso.
Nessun commento:
Posta un commento