venerdì 25 ottobre 2013

Quattordicesimo scrutinio



Quattordicesimo scrutinio:
24 Aprile

Pilato non s’è presentato oggi in aula, ma ha avuto un buon successo. Ha sfiorato i quattrocento voti. Qualcuno dei nostri l’ha votato. Forse per dare un segnale. Probabilmente per fare qualcosa e basta, senza spiegazioni ulteriori. Jessica aveva il viso imbronciato, e tutti i suoi compagni di partito si chiedevano cosa le fosse successo. Aveva le occhiaie e a fatica si nascondevano sotto al trucco. La Gabriella Merano, altra gran zoccola di partito, continuava a scuotere la testa e ripeteva “che hai fatto tesoro?” e tentava di abbracciarla ma Jessica si tirava indietro. A me oggi sembrava ancora più bella. Ma lei aveva paura di me. L’ho capito dai suoi occhi quando mi ha guardato. Ci sono rimasto male. Non abbiamo parlato. Forse credeva che le avrei rinfacciato qualcosa, che avrei parlato di politica. Ma non è vero. Le avrei solo detto quanto era bella. Io ci sto provando a non pensare al lavoro quando sto con lei. E’ volata via accanto a me, come una manciata di sabbia che ti entra negli occhi. Li ho chiusi e quando li ho riaperti avevo di fronte a me l’onorevole Gullotta che sospettava qualcosa. Ma so che non mi dirà niente se prima non lo  farò io. “Ho pensato a quello che mi ha detto l’altro giorno” gli faccio io, ma lui mi interrompe con un cenno della mano. “Non è il momento, magari domani a pranzo…” dice e se ne va. Nel frattempo la chiama è già iniziata e c’è anche Pilato. E’ venuto a vedere l’aria che tira. E’ qualcuno sostiene che l’aria è tranquilla. C’è una certa scientifica organizzazione del nulla che stiamo producendo. Non si alza la voce oggi, oggi non si grida. Non si respira caos. E’ normale. E’ l’abitudine. Qualcuno sta seduto al suo scranno e scarabocchia su un foglietto dei conti: probabilmente sta calcolando quanto gli rimarrà da pagare prima di poter estinguere il mutuo sulla nuova villa, grazie allo stipendio da deputato. Qualcun altro preferisce non scrivere, ma parlare. Molti hanno una moglie in questo posto, alcuni hanno una moglie ambiziosa, se poi ci sono figli tutto si complica. Devo dire che non mi aspettavo che anche qui ,talvolta, fosse difficile avere una raccomandazione. “Che ci vuoi fare, i posti sono pochi, c’è la crisi , è un casino, io non conto più un cazzo” si sente ripetere spesso nei corridoi. D’altra parte prima si pensa per sé, e poi per gli altri. E’ meglio fare un regalo a mio figlio piuttosto che al tuo. Io non ho figli e non ho nessuno per cui chiedere una raccomandazione. Così posso solo ricordare a me stesso, come direbbe uno sgradevole avvocato in un processo per corruzione, di quando mio padre mi raccontava che da piccolo lui viveva sopra l’ufficio personale dell’onorevole Bastiani, andreottiano della prima ora, e fuori dalla porta c’era la fila. Oggi sarebbe difficile. Oggi si deve raccattare quel che si può ,ed è meglio parlarne in privato, che vista i tempi di magra non bisogna che senta nessuno. Credo, non sono sicuro ma credo, che a quei tempi non era necessario per una ragazza andare a letto con qualcuno per aver quel che voleva. Forse era perché non c’era la crisi di adesso, oppure perché le donne non erano abbastanza intraprendenti. Gabriella Merano è certamente intraprendente. Ma lo è anche Jessica,tranne che con me. Sarebbero orgogliosi di me i vecchi amici della scuola. In mezzo a tutte queste donne c’è da perdere la testa: qualcuno di loro di urlerebbe “Provaci con Jessica, lei è cotta di te”, altri “Bravo così! Fare lo stronzo paga sempre!”, altri ancora se ne starebbero in disparte con la sigaretta e riderebbero di uno che non sa scegliere nemmeno con due tette pressate contro gli occhi. Hanno ragione, ma che ci posso fare? 

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