Undicesimo
scrutinio:
23 Aprile
Stamattina
sono di buon umore. Se ne è accorta anche Jessica. Non se lo aspettava, anche
perché continuo a dormire sul divano. Anche ieri sera la porta della camera da
letto è rimasta chiusa dopo che lei è entrata. Adesso mi sta preparando il
caffè. Cerco di non pensare a quello che è successo. Cerco di concentrarmi
minuto per minuto sulle azioni che faccio. “Oggi andate avanti con Cilemi?”
domanda Jessica e io allargo le braccia. Non ho ricevuto notizie dal partito,
quindi suppongo oggi ci sia libertà di coscienza. “Tu chi voterai?” le chiedo.
“Bianca come al solito, oppure potrei inventarmi qualcosa…che ne dici di
Cleopatra?”, “Giusto perché il paese è pronto per avere un capo dello stato
donna” cerco di scherzare, ma non vedo l’ora di cambiare argomento. So che
finirei a litigare ed è l’ultima cosa che voglio. “E’ pronto” le dico indicando
la caffettiera e lei ,diligentemente, la toglie dal fuoco, aspetta qualche
secondo e poi inizia a versare. Non è nemmeno male il caffè di Margiotta. “Tu
non sei abituata a fare colazione,vero?” domando, lei tiene lo sguardo basso.
“Spesso la salto”, “Guarda che ai troppo magri si vedono di più le rughe”
continuo ma questa volta lei mi fissa negli occhi. “L’hai vista anche tu?”,
“Che cosa?”, “La mia ruga vicino l’occhio”. Non so di cosa stia parlando. Non
credo esista nessuna ruga, non su Margiotta. “Non l’ho vista” taglio corto, ma
se l’avessi vista probabilmente ne sarei contento. Sta crollando la tua
maschera tesoro. Jessica beve in fretta il caffè e poi si alza per prepararsi.
Mi sembra sia in casa dalla notte dei tempi. Nemmeno ieri sera ha chiesto il
permesso di rimanere, né io glielo ho dato. Oggi pomeriggio la potrei portare
fuori città, magari al mare. Con un po’ di vento sarebbe la perfezione. Potrei
vedere i suoi capelli fluttuare. E’ un mio sogno segreto. Glielo proporrò dopo
la seduta mattutina. Potremmo scappare da Roma subito dopo aver votato nel
pomeriggio, senza aspettare il prossimo inutile scrutinio. So che oggi dovrebbe
esserci la riunione del loro gruppo, ma nessuno si cruccerà se Margiotta sarà
assente. Quando finisco di pianificare la mia giornata lei se ne è già andata,
senza salutare. Mi avvio anche io. Non voglio fare tardi. Qualcuno si potrebbe
stupire di vedere il giovane e impeccabile ragazzo di provincia ritardare ad
appuntamenti così importanti quanto inutili. Ma la politica è tutta forma. Già
mi vedo addosso lo sguardo di Gullotta, o quello del vice segretario(pardon, ex
vice segretario) che si chiedono cosa mi passi per la testa, o se io sia un soldato
fedele. Ma probabilmente oggi a nessuno gliene fregherà un cazzo di me. Con lo
stress di questi giorni almeno la metà della vecchia sarà a casa a curarsi lo
stomaco, mentre l’altra metà starà pensando “che cosa ci faccio qui” oppure
sbavando di dietro al culo di una delle tante deputate dall’altra parte
dell’emiciclo. C’è anche chi si fa le classifiche dei sederi più belli, e chi
cerca di indovinare quanti seni sono rifatti. Si fanno battute pesanti. Le
donne fanno finta di non sentire, ma sotto sotto sono invidiose. Noi non
abbiamo ancora fissato una nuova riunione dei gruppi parlamentari: significa
che siamo ancora con la merda fino al collo. Possiamo far finta di non vedere i
sondaggi che ci danno già scesi di quattro punti ma non possiamo ignorare
quest’aria di stasi che è già una cappa d’acciaio sulle nostre spalle. Una cosa
è certa: dopo la fine che hanno fatto Munari e Cilemi nessuno qui dentro farà
un presidente della Repubblica che non sia condiviso. Perché oramai si sa che
il governo da soli non ce lo possiamo fare, e vade retro un capo dello stato
pronto a sciogliere le camere. Significherebbe, per molti di noi, una prematura
disoccupazione. Sono tanti i neoeletti come me e nessuno vuole tornare a casa
così presto e così male. Sono tanti quelli che hanno sempre mangiato di
politica, e loro, come me, che cazzo sanno fare se non politica? Per questo
sono disposti a rinunciare a qualche principio pur di mettere in piedi in
governo che tenga tutti al proprio posto. Forse, a questo punto, ci sono disposto
anche io.
Nessun commento:
Posta un commento